“Troverò un modo per riconquistarlo… dopotutto, domani è un altro giorno!”
Via col Vento, opera monumentale, di 238 minuti di durata (considerando overture e intermezzi musicali) per un budget – allora statosferico – di quasi quattro milioni di dollari, il kolossal diretto da Victor Feming costituisce ancora oggi il simbolo non solo di un intero sistema cinematografico, vale a dire la Hollywood dei grandi studios e delle primissime mega-produzioni in Technicolor, ma anche e soprattutto di un’idea di cinema come narrazione epica e grandiosa, in grado di abbracciare gli elementi della storia nazionale e del melodramma, della saga familiare e del film bellico.
Le prime scene vennero girate a partire dal 10 dicembre del 1938, ma vennero subito sospese per via del Natale; di fatto le riprese vere e proprie cominciarono il 26 gennaio 1939. Il produttore era talmente concentrato sulla realizzazione del film, da “invadere” costantemente il set durante le riprese obbligando registi, attori e sceneggiatori ad assecondare ogni suo capriccio. Non a caso durante la lavorazione molti membri dello staff furono licenziati o si dimisero e i loro ruoli furono riassegnati. La lavorazione fu complessa e travagliata per cui la realizzazione richiese complessivamente circa due anni.
Per il ruolo del burbero Rhett Butler venne inizialmente contattato Gary Cooper, che però declinò l’offerta accompagnando il suo rifiuto con queste parole: “Via col vento sarà il fiasco più clamoroso della storia, sono felice che sarà Clark Gable a perdere la faccia e non io”.
Inizialmente per i due ruoli principali, Rhett e Rossella, erano stati scritturati i due attori Bette Davis ed Errol Flynn. Poco prima delle riprese i due, dopo l’ennesima litigata, pare che non andassero d’accordo, vennero sostituiti. La scelta dei nuovi attori cadde quindi su Clarke Gable e, dopo aver provinato circa 1.400 candidate, sull’eccentrica attrice inglese, Vivien Leigh. La cosa assurda fu che anche i due “sostituti” che sulla scena avrebbero dovuto incarnare la passione e l’amore assoluto, non solo si detestassero, ma addirittura provassero ribrezzo l’uno per l’altra.
Hattie McDaniel fu la prima attrice afroamericana a vincere un Oscar per il ruolo dell’indimenticabile Mammy, la simpatica e bonaria domestica di casa O’Hara, in Via col vento, un evento che che segnò un momento di fondamentale importanza nel lungo e difficile cammino di lotta alla discriminazione razziale nell’America tra gli anni ’30 e ’40.
Siamo alla fine del film e Rhett, stanco di sopportarne i continui capricci e l’eterna infatuazione per Ashley, decide di abbandonare Rossella; all’accorata domanda di lei, che gli chiede “se te ne vai, cosa ne sarà di me?”, con aria sprezzante l’uomo le risponde “Francamente, mia cara, me ne infischio“, dando voce ad una delle battute più memorabili del Cinema hollywoodiano. In realtà la realizzazione di questa scena, con relativa battuta, comportò per la produzione qualche problema, dovuto alla presenza, all’interno della citazione, del termine “damn”, più o meno equivalente al nostro “Accidenti!”, ma anche a qualcosa di più colorito, un’imprecazione all’epoca inammissibile, ma giudicata dalla produzione essenziale per la sua efficacia; la disputa venne risolta con il pagamento di una multa da parte di David O. Selznick.
Se all’interno di Via col vento si possono rintracciare numerose scene famosissime, quella che ha attirato maggior stupore ed ammirazione, in virtù delle sue stupefacenti qualità tecniche, rimane senza dubbio l’incendio di Atlanta. La sequenza del fuoco che avvolge Atlanta fu girata da Cukor la notte del 10 dicembre 1938, prima ancora della scelta dell’attrice per Rossella, e proprio durante le riprese avvenne il primo incontro fra Selznick e la Leigh, nuova concorrente per il ruolo. Per questa scena furono costruite diverse facciate artificiali che rappresentassero gli edifici della città, distrutte dagli esplosivi e divorate dalle fiamme, per quella che rimane una delle sequenze più prodigiose realizzate nel cinema dell’epoca.
Via col Vento, 80 anni e non sentirli!
La Rouquine