MR NOBODY

Non si può tornare indietro, per questo è difficile fare una scelta, ma fin quando non si sceglie nulla… Tutto è possibile.”

Cosa sarebbe cambiato se avessimo fatto una scelta anziché l’altra, nel corso della nostra vita?

È questo il tema centrale di questo film, uscito nel 2009, diretto da Jaco Van Dormael ed interpretato da Jared Leto (ma con incursioni di attori di livello internazionale come Diane Kruger, Rhys Ifans e Sarah Polley).

Il film è ambientato nel 2092 quando Nemo Nobody, ormai 117enne, è l’ultimo uomo destinato a perire in una società nella quale, grazie alla scienza ed alla ricostruzione cellulare, si è riusciti a sconfiggere la morte. Il fatto attira la curiosità della gente, portando i giornalisti ed uno psicologo, il dottor Feldheim, al suo capezzale per cercare di farsi raccontare la storia di questo ultracentenario.

L’ambientazione del 2092 è in realtà solo la base di partenza per una storia fatta di continui flashback, che puntano a tre fasi della vita di Nemo: infanzia, adolescenza ed età matura. Questo continuo saltare avanti ed indietro non agevola la visione del film, lo rende però affascinante, intrigante.

I ricordi del Nemo 117enne sono parecchio confusi, un po’ per l’età ma anche per la sua atavica insicurezza.

Parecchie “sliding doors” (per citare un’altra pellicola molto famosa) si troveranno davanti a Mr. Nobody nel corso della sua vita e lui, nei ricordi da 117enne, le rivive tutte, come se non fossero state scelte univoche ma, anzi, come se la scelta non fosse stata fatta, permettendogli di vivere tutte le opzioni possibili.

Questa scelta narrativa complica parecchio la visione del film ma lo rende anche pieno di speranza, di sogni… “Chiusa una porta si apre un portone” si usa dire, ed in questa pellicola questo detto è una vera e propria legge.

Un film che lascia un grande interrogativo a chi lo guarda; “e se avessi fatto una scelta anziché l’altra, cosa sarebbe cambiato nella mia vita?”.

Questo è Mr. Nobody, un film sulla speranza e sull’amore, sul mettersi in gioco ed anche sulle scelte, a volte difficili, che ognuno di noi prende nell’arco della propria vita.

Sul finale non dirò nulla, per rispetto di chi leggerà questa recensione, ma soprattutto perché è un finale che va vissuto ed assimilato in autonomia.

In conclusione, un film particolare, bello e difficile, probabilmente non adatto a tutti ma che arriverà, forte e chiaro, a chi sarà in grado di recepirne il messaggio.

Andrea Riosa

Mr Nobody – Recensione film
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