American Vandal

 

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E’ una serie tv girata sotto forma di documentario che prende in giro, con molta ironia, alcuni documentari americani basati sui crimini più famosi.
La prima stagione è arrivata su Netflix il 15 settembre 2017, mentre la seconda il 14 settembre 2018, ogni episodio, otto per stagione, dura non più di 30 minuti.
I due ideatori sono dei ragazzi liceali che, in seguito alle centinaia di mail ricevute da licei sparsi per l’America, decidono di investigare e cercare di risolvere alcuni dei più famosi casi di bullismo scolastico.
Armati di telecamera e microfono, partono per il liceo scelto e cercano di affrontare il misterioso atto vandalico che non ha ancora un colpevole.

 

Nonostante sia una parodia dei docu-crime americani più famosi, i due protagonisti riescono a ricreare le stesse atmosfere e perfino gli stessi ritmi grazie alle loro interviste verità, sia al colpevole incriminato che alle vittime.
Durante tutto il documentario vengono usati riferimenti a fatti assurdi e strampalati, ma il tutto è confezionato in maniera seria e mai volgare, riuscendo a coinvolgere fin dal primo minuto.
Il linguaggio usato non è altro che una continua ripetizione di informazioni, che possono sembrare noiose e ridondanti, ma che sono necessarie per avvicinarsi al mondo delle docu-serie.
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American Vandal è sicuramente una serie che ti sorprende per i suoi contenuti ai limiti dell’assurdo, e che ti porta a pensare che quelle interviste e quei personaggi potrebbero essere veri, ma più vai avanti, più ti accorgi che il divertimento e l’ironia sono i cardini attorno a cui ruota tutta la serie.
Una serie tv geniale quindi, in cui c’è  spazio sia per la fantasia che per l’invenzione, ma ti fa anche  riflettere su temi ancora attuali ed importanti, come il bullismo, la solitudine e la difficoltà di essere se stessi in un mondo sempre più cinico e lontano dalla realtà.

Glenda Marsala

American Vandal – recensione documentario
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