Bates Motel porta sul piccolo schermo la storia di Norman Bates e di sua madre Norma Louise: una vedova e suo figlio legati da un rapporto intenso ed inusuale, in cerca di un nuovo inizio nella cittadina di White Pine Bay, nell’Oregon.

Sembrerebbe la città perfetta per iniziare una nuova vita; dopo la morte del padre di Norman, Norma Louise acquista un motel e una grande casa su una collina a pochi metri dalla struttura, grazie ai soldi ricevuti dall’assicurazione del defunto marito. Desiderosa di lasciarsi alle spalle il suo passato tormentato e con un’irrefrenabile voglia di riscatto, l’affascinante Norma è convinta di aver fatto il giusto investimento per garantire a sé e al figlio adolescente una migliore prospettiva di vita.
Ma sfortunatamente per loro, White Pine Bay si rivela non essere una città così ospitale come potrebbe apparire.

I Bates si accorgono quasi immediatamente che il Seafairer Motel, affacciato sulla vecchia strada principale di White Pine Bay, non ha la fama di essere un posto accogliente tra gli abitanti del villaggio: acquistati per poche migliaia di dollari ad un’asta giudiziaria, la grande casa diroccata e il motel sono avvolti da un’aura inquietante e negativa. Gli ambienti sono cupi e trascurati, quasi a testimoniare quanto di terribile accadesse in quei luoghi prima che la famigliola li rilevasse.
Ben presto questi sospetti verranno confermati: quando il precedente titolare del motel si introduce nella proprietà, aggredendo fisicamente Norma, inizierà una spirale di eventi che inghiottirà Norman e sua madre e porterà alla luce i segreti più nascosti di White Pine Bay e dei suoi abitanti.

Questo è lo sfondo su cui si stagliano le vicende di Bates Motel: ma, nonostante le premesse, il vero focus della storia non sono i misteri e gli inquietanti avvenimenti della città; Bates Motel è soprattutto un racconto intimo e familiare, un viaggio nel profondo della psiche dei protagonisti, Norma e Norman, attorno a cui gravitano tutti i personaggi comprimari. Le numerose sottotrame, intrecciate al plot principale, donano alla serie quel dinamismo necessario a protrarre la narrazione per cinque stagioni.

Bates Motel viene erroneamente considerato un prequel del celebre Psycho, film del 1960 diretto da Alfred Hitchcock, tratto a sua volta dall’omonimo romanzo di Robert Bloch, pubblicato un anno prima.
Questa convinzione viene smentita sin dai primi minuti del pilot, in cui appare chiaro, soprattutto dall’anacronistica presenza di iPhone e laptop, che le vicende narrate nella serie televisiva americana si svolgono in un’epoca contemporanea alla messa in onda.
Bates Motel si ispira liberamente ai personaggi del romanzo e del film: del tutto simili sono le location, i nomi dei protagonisti e le loro caratteristiche principali.

Lo scopo della serie, ovvero ciò che ci permette di distinguere Bates Motel dal lungometraggio del secolo scorso, è l’approfondimento del rapporto tra Norman Bates e sua madre Norma, e di come questo abbia gettato le basi della patologia del giovane protagonista. Un aspetto che nel film di Hitchcock viene accennato, in maniera eccellentemente riuscita, in una scena di meno di dieci minuti posta in coda alla pellicola: lo psichiatra Fred Richmond, in un dialogo ricco di pathos con gli inquirenti e i cari della vittima, spiega minuziosamente cosa, nel passato di Norman Bates, lo abbia portato a sviluppare il complesso di Edipo e il disturbo dissociativo della personalità da cui è affetto.

Il compito che nel film viene affidato allo psichiatra, ossia spiegare gli aspetti psicologici del rapporto madre-figlio, è invece in Bates Motel il punto focale di tutta la trama.

Norman è un ragazzo di 17 anni decisamente singolare. Intelligente, estremamente educato e sensibile. Appare sin da subito evidente quanto risenta della grande influenza di sua madre Norma e quanto il rapporto con lei sia morboso e intimo. Uno dei sintomi più palesi della peculiarità del loro legame è quel «mother» con cui il figlio si rivolge ossessivamente a Norma: un’abitudine inusuale per un adolescente del XXI secolo, che contribuisce a rendere particolarmente inquietante il suo personaggio.

Proprio a causa di queste sue caratteristiche, il ragazzo appare evidentemente disadattato. Nonostante ciò, appena giunto a White Pine Bay, Norman sembra subito attirare su di sé le attenzioni del sesso femminile, incarnato in Bates Motel da giovani donne decisamente avvenenti.
È proprio quella sensibilità e quel lato femminile di Norman a renderlo così interessante agli occhi delle donne: tant’è che persino Bradley Martin, la ragazza più popolare della scuola, e l’affascinante insegnante di lettere Blaire Watson vengono sedotte dalla personalità del timido e impacciato protagonista. A scuola conosce anche Emma Decody, la dolce e intelligente compagna malata di fibrosi cistica che, innamorata di Norman, finirà per diventare la sua migliore amica. Grazie a lei e a suo padre, Norman si appassiona alla tassidermia, un hobby decisamente insolito per un ragazzo di 17 anni, che contribuirà ad accrescere l’aria creepy del protagonista.

Norma Louise Bates è una giovane vedova dalla bellezza disarmante, dotata di una spiccata intelligenza e modi eleganti e gentili. Ciò nonostante la donna appare estremamente turbata dai fantasmi del suo passato che continuano ad ossessionarla. Ha alle spalle due infelici matrimoni: il primo con il fidanzatino del liceo, con cui ha cresciuto il primo figlio Dylan; il secondo col padre di Norman, un uomo violento e alcolizzato. La morte di quest’ultimo sembra quasi un sollievo per Norma, che approfitta per iniziare daccapo in una città lontana da casa sua.

Non si sa molto del suo passato e appare assai avvezza all’uso della menzogna, tanto che nemmeno i suoi figli sanno dire con certezza quali siano le sue origini e la sua vera storia.

Ciò che di lei impareremo a conoscere è il difficile rapporto con gli uomini della sua vita: a partire dal padre fino alla relazione malata che svilupperà col fratello Caleb e col figlio. L’attaccamento di Norman alla madre rappresenta per lei il porto sicuro in cui trovare rifugio nei momenti più bui della sua esistenza: è l’unico uomo che riesce ad amare incondizionatamente.

Un amore disturbato e disturbante che permette a Norma di esercitare un enorme ascendente sul figlio, attraverso iperprotettività e manie di controllo.

Arrivata a White Pine Bay piena di speranza, Norma Louise si troverà ancora una volta a dover affrontare con coraggio il lato peggiore del sesso maschile. Dopo una violenta aggressione, sarà costretta a difendersi e a farsi aiutare dal figlio a coprire le tracce del crimine commesso; un avvenimento che segnerà l’inizio di una serie di eventi tragici e grazie al quale la complicità di Norma e Norman si farà sempre più marcata.

La possessività e la gelosia nei confronti di Norman porterà la donna ad isolare sempre di più se stessa e il figlio e a soffocare con le sue attenzioni, lentamente ed inesorabilmente, il giovane protagonista.

Norman è scisso tra l’amore nei confronti di sua madre e il bisogno di indipendenza tipico della sua età: ma sarà proprio questa scissione, unita agli eventi traumatici subiti, a trascinarlo nella sua patologia.

Sembra infatti che il giovane perda spesso il contatto con la realtà, compiendo azioni di cui non conserva alcun ricordo. Norma Louise è consapevole dei blackout del figlio, ma cerca di convincersi che non rappresentino un pericolo: è disposta piuttosto a coprire le sue azioni, pur di proteggerlo. Ma non riuscirà del tutto a proteggerlo da se stesso.

Sebbene gli eventi della prima stagione appaiano forzati e a tratti inverosimili, la storia di Bates Motel acquisisce una maggiore dignità col proseguire della serie. L’analisi psicologica delle vicende diventa sempre più matura, al punto tale da rendere la narrazione qualcosa di sempre più vicino ad un’ipotetica realtà.

L‘evoluzione del personaggio di Norman, interpretato da Freddie Highmore, va di pari passo con la performance dell’attore: la recitazione a tratti piatta e impersonale dell’incipit, che non potremo fare a meno di paragonare a quella dell’indimenticato Anthony Perkins, rivelerà gradualmente una prestazione via via più notevole.

Ma la vera protagonista di Bates Motel è Norma, portata in scena da Vera Farmiga. L’attrice riesce ad interpretare magistralmente il personaggio complesso di Mother, rendendo credibili i suoi repentini cambiamenti d’umore e facendo sua la profondità del carattere di Norma Louise.

Su di lei si regge non solo la trama in sé, ma anche tutto lo show: le scene in cui Vera Farmiga è in prima linea sono decisamente quelle più realistiche e ricche di pathos.

Un personaggio può dirsi riuscito quando lo spettatore riesce a provare empatia nei suoi confronti, ed è quello che succederà quando avrete davanti Norma Louise: vi troverete spesso sul punto di aver voglia di darle un abbraccio, ma ancora più spesso di volerle dare un pugno in faccia. Norma sembra sempre in bilico tra l’atteggiamento tipico di una madre amorevole e l’irrazionalità, quasi pazzia, di una donna estremamente disturbata. Numerose sono le scene in cui Norma perde il controllo, regalando a chi guarda dei freakout memorabili.

La scrittura del personaggio di Norma rappresenta uno dei punti di forza di Bates Motel: la bravura degli sceneggiatori ci permette di non riuscire a capire, fino all’ultimo, chi sia il vero malato di mente tra Norman e sua madre.

Il network americano A&E sta ora trasmettendo l’ultima delle cinque stagioni di Bates Motel, mentre in Italia le prime tre sono disponibili su Netflix. Durante tutto l’arco delle quattro stagioni precedenti, Bates Motel ci ha donato emozioni contrastanti e ci ha permesso di scavare nel profondo della psiche dei protagonisti. Così come è successo a Norma e Norman, al termine di ogni puntata ci ha lasciati combattuti e privi di ogni certezza; ci ha permesso di amare e odiare al tempo stesso e dubitare della nostra stessa sanità mentale.

Dopo gli avvenimenti del finale della quarta stagione, il destino di Norman Bates potrebbe sembrare scontato: ma le sorprese sono sempre dietro l’angolo a White Pine Bay.

Erica Andriani

Bates Motel: a boy’s best friend is his mother
Tag: